domenica 11 gennaio 2009

CIAO FABER

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Faber... accidenti a te, Faber, che dopo 10 anni che non ci sei più mi fai questi scherzi. Che è appena finita la trasmissione che Fazio ti ha dedicato sui rai 3. Che ho tirato giù la prima lacrima quando la Littizzetto ha recitato l'intro di "Le nuvole" insieme all'altra signora che ne era stata voce originale del disco. E ho visto Lucio Dalla gigioneggiare nella parte di Don Rafaè e Gianna Nannini struggersi in Via del Campo... e Roberto Vecchioni fare una lezione sulle guerre di Faber e i ragazzi della scuola a fargli il coro. "Inverno" l'ha cantata Battiato. E poi Bocelli e "La canzone dell'amore perduto" e Jovanotti dal cimitero di Spoon River a interpretare "Il suonatore Jones" con Fernanda Pivano, in studio, emozionata come una bambina. E ho visto lo sguardo di Eugenio Finardi che appena ha intonato la prima strofa di "Verranno a chiederti del nostro amore" ha rivolto un sorriso a Dori. E le parole rotte del maestro Nicola Piovani che non riusciva a esprimersi (ma poi l'ha fatto col pianoforte). Ho sentito cantare l'amore profano di "Bocca di rosa" dalla PFM e quello sacro di Maria da Antonella Ruggiero. E ho visto Piero Pelù cimentarsi con "Il pescatore" e Massimo Bubola interpretare (commosso) "Quello che non ho" insieme a Edoardo Bennato. E ancora Tiziano Ferro e "le passanti" Vinicio Capossela emozionarsi con "La città vecchia" e "Il bombarolo" di Samuele Bersani, preceduto da Antonio Albanese con uno splendido monologo. Ivano Fossati ti ha dedicato la vostra "Smisurata Preghiera" e Mauro Pagani con Cristiano ci hanno regalato quel gioiello che è "Creuza de Ma'". E ho sentito la tua voce... messa in onda contemporaneamente da 300 radio. "Amore che vieni, amore che vai"...
Accidenti a te, Faber... che mi hai tirato fuori lacrime per tutta la sera, ché avrei voluto essere anch'io una sirena del porto a salutarti. Che ancora son qui, col groppo in gola... evaporato in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte.
Grazie Faber...

Pok.

Anonimo ha detto...

C'eravamo tutti stanotte, in via Fabrizio De André. Quella via che porta ovunque e in nessun dove.

Bico