giovedì 9 aprile 2009

ROBERT LANGDON (Racconta La Bionda)

Sì, si è presentato proprio così "My Name is Langdon, Robert Langdon".
Pensava di aver fatto colpo lo scemo, solo perchè stavo leggendo il "Codice da Vinci", in lingua originale per di più.
Mi offre da bere, un Martini mi pare, e comincia a declamare la bravura di Dan Brown. E pensare che a me fa schifo e lo sto leggendo in inglese solo perchè è scritto in modo talmente elementare che è l'ideale per fare pratica.
Ci prova per mezz'ora e io faccio finta di starci. Ogni tanto lo punzecchio indicandogli l'amico con cui l'ho visto salire sul traghetto, un certo Poker, a quanto ho capito.
Ma lui è tenace, glissa, fa quasi finta di non conoscerlo. E continua a provarci.
"Che cavolo ci andrà a fare un tipo così in Tunisia?" mi domando divertita.
Sembra leggermi nel pensiero e inizia a raccontarmi una storia. Ha a che fare con il biliardo e con un certo Saturno.
Mentre valuto se è il caso di portarmelo a letto o no, penso che questa storia sarebbe adattissima per un romanzo e forse mi divertirebbe di più di Dan Brown.
Non sto a dirvi com'è andata con questo strano tipo che chiamano Bico. Tanto ormai possono saperlo tutti.
Dopo la vacanza a Djerba me ne torno a Verona e come prima cosa mi fiondo in libreria a fare rifornimento di parole scritte, la mia unica, vera droga.
Mi salta all'occhio un libro verde e un titolo: "L'Ottavina di Dio". Mi ricorda qualcosa che non riesco a focalizzare.
Improvvisamente mi si apre un varco nella memoria. Ma sì, l'Ottavina di Dio è il tiro di biliardo di cui mi parlò il tipo sul traghetto!
E mi viene da ridere talmente forte che la commessa mi guarda con l'aria stranita.
Poso il libro sullo scaffale e me ne torno ai classici. Ho voglia di una bella storia d'amore tipo "Cime Tempestose", non sono in vena di leggere altro.
Ma mentre scorro le coste rigide dei miei amati romantici un brivido mi percorre la schiena. Torno immediatamente sui miei passi, agguanto l'Ottavina di Dio e scorro velocemente le pagine.
Eccola lì, tutta la storia del nostro incontro con tanto di particolari! Per qualche assurdo motivo mi guardo intorno impacciata, come se qualcuno potesse riconoscermi. Prendo la mia copia del libro, pago mantenendo gli occhi bassi, bofonchio un saluto e me ne esco furtiva.
Ora sono tra le pagine del libro di uno sconosciuto incontrato su un traghetto che andava alla ricerca di un giocatore di biliardo! Ho sempre sognato di diventare l'eroina di un romanzo, ma così non me l'aspettavo proprio!
Arrivo a casa di corsa e inizio a leggere avidamente. Lo confesso, adesso anch'io ho voglia di sapere dov'è finito Saturno!

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