giovedì 12 agosto 2010

DUN DU DU DUN di Francesco Villari e Marco Di Grazia, XI e ultima parte

Si conclude il racconto DUN DU DU DUN con questa undicesima e ultima parte. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno seguito e, se il racconto vi è piaciuto... come si dice in questi casi? Passaparola!



Racconta Bico
Ecco, la strada è questa. Faccio ancora cinquanta metri, poi entro nell’edificio e mi dirigo verso la stanza giusta.
-Buonasera.-
-Buonasera. Lei è…-
-Sono proprio io, ci siamo sentiti poco fa.-
-Bene, ha un documento?-
-Certo. Eccolo qua.-
-Mi attenda un minuto.-
Mi lascia dei fogli che firmo diligentemente, poi esce dalla stanza e rientra poco dopo.
-Ecco il suo portafogli.- Mi dice l’agente sorridendo. Lo apro e sorrido anch’io.
-Che fortuna averlo ritrovato e che fortuna che ci siano tutti i soldi! Grazie.-
-Sì, è stato davvero fortunato. Quando si ritrovano, di solito il denaro è sparito. Vuole avere il nome della persona che ce l’ha consegnato?-
-Ma certo, è stato molto onesto e vorrei ricompensarlo in qualche modo.-
-Un attimo.-

Due minuti dopo sono fuori dal posto di polizia. Accartoccio il foglietto col nome del benefattore e lo butto via, me ne sbatto abbondantemente di ringraziarlo. Apro ancora il portafogli di Poker e controllo. Trecento euro, mi aveva detto che ce n’erano di meno… Bene, bene… magari riesco anche a far aggiustare la macchina. Grazie Poker. Ora posso pure rimettere dentro la sua carta d’identità, ma prima è meglio se tolgo la mia foto che ci ho appiccicato sopra. Bel lavoro, niente da dire. Vediamo… il portafogli glielo spedirò poi per posta, alleggerito, naturalmente; come ha detto l’agente, è difficile che i soldi si ritrovino. Mi viene da ridere, povero Poker, ma ormai si era rassegnato al furto. E così quella ragazza non era una ladra. Beh, per ora è meglio che continui a pensarlo. Gli sta bene a quel piagnone, così impara come va la vita.
Allora, adesso che ho i soldi devo soltanto trovare un meccanico. Però l’idea di telefonare al Mistico non era male anche perché, con trecento euro, sarà difficile far aggiustare ‘sto catorcio. Alla fine, da questa storia non ho ricavato niente…e ho ridotto la mia mitica Panda in fin di vita. Eppure non riesco a rassegnarmi. Come è possibile?
Mentre continuo ad arrovellarmi su tutta la faccenda, lo sguardo mi cade improvvisamente su un piccolo manifesto attaccato ad un lampione. Un uomo alto, distinto, lo sta leggendo. C’è una parola in maiuscolo che mi folgora.
“I CAMALLI”
E subito sotto: “Torneo regionale di biliardo”.
-Scusi…-
-Sì?-
-Ma… questo è un torneo serio?-
-Certo che lo è! Il Torneo di biliardo dei Camalli è uno degli eventi sportivi più importanti qui da noi. E non solo per Genova: si tiene ogni anno e tutte le volte ha ampia risonanza, attirando giocatori da tutta la Liguria. Avrà inizio domani. E’ interessato a partecipare?-
-Ma… c’è ancora la possibilità di iscriversi?-
-Sì, ci si può iscrivere fino all’ultimo minuto. E c’è un gran bel premio in palio. Cinquemila euro per il vincitore e duemila per il secondo classificato.-
-Ah! E quant’è l’iscrizione?-
-E’ scritto lì sulla locandina, vede? Trecento euro.-
DUN DU DU DUN
Ora è tutto chiaro, mannajalamorte! Con gli occhi al cielo, sussurro commosso un “grazie nonno” mentre il tipo mi guarda in modo strano.
-Grazie, è stato gentilissimo.-
-Prego- risponde lui e io mi allontano canticchiando, vado alla Panda, la apro e accarezzo la custodia della mia Lupin II.
-Forza bella mia, c’è da guadagnare dei soldi domani. -
Prendo di nuovo il portafogli di Poker, riconto i trecento euro e mi allontano verso l’indirizzo indicato per l’iscrizione al Torneo dei Camalli. E mi sembra di vedere di fronte a me il “Francese” che mi guarda, sorride e mi augura buona fortuna con la sua erre moscia.
DUN –DU- DU- DUN.


FINE


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1 commento:

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