domenica 18 luglio 2010

DUN DU DU DUN (Parte I)

Buongiorno... presentiamo un nuovo racconto e una nuova avventura con i protagonisti dell'Ottavina di Dio, Bico e Poker. Un po' alla volta, a piccole puntate, sperando che sia gradito.


DUN DU DU DUN


Racconta Bico

-Bico! Bico! Vieni qua, subito…-
Mannajalamorte. Che vuole ora? Sto per chiudere questa partita e mettermi in tasca un po’ di soldi, che ne ho bisogno, devo saldare quel cazzo di conto…
-Bico? Ti ho detto di venire qua subito!-
-Mannajalamorte, nonno!! Non sono mica un cane!- Con un gesto di stizza lancio la stecca sul tavolo e questa rovina su palle e castello. Taccone alza le braccia al cielo che sembra Paolino Pulici quando faceva un gol.
-Ho vinto, ho vinto!- Esulta.
-Non dire cazzate Tacco’ e rimetti tutto com’era. Sento cosa vuole il nonno, torno, ti batto e riscuoto, quindi prepara i soldi.
Taccone non reagisce, tanto con lui è fin troppo facile. Vado verso il nonno, che mi sta aspettando dietro il bancone del bar. Il suo bar. “Dal Francese” la più nobile e popolana fra le sale biliardo di Roma. Che granduomo che è il “Francese”. Mio nonno. Mentre mi avvicino comincia a parlarmi con quella sua erre moscia che gli è valsa il soprannome che si porta dietro da una vita. Mi caccio in bocca un confetto e gli sorrido; lui mi fissa coi suoi occhi profondi.
-Che succede nonno? Non potevi aspettare che finissi la partita con quel paralitico?-
-Nonno?-
Lo chiamo quattro, cinque volte, ma lui non risponde, ha lo sguardo fisso nel vuoto e continua a strofinare nervosamente un bicchiere. Mi preoccupo e lo chiamo ancora ma la mia voce sembra perdersi nell’aria. A un tratto si blocca e mi guarda fisso negli occhi, poi sorride.
-Camalli.- Dice.
-Eh?- Rispondo.
-Eh? Eh? Nonno? Nonno? Mi guardo attorno ma non vedo niente. È tutto buio, poi sento il tocco di una mano sul mio corpo e faccio un salto in aria cacciando un urlo. Mi ritrovo seduto sul letto, ansimante e sudato. Una luce si accende e mi fa sobbalzare di nuovo.


-Ehi, ma che succede?-
Di chi è questa voce? Mi chiedo.
Mi volto e vedo una ragazza nuda accanto a me. Ho bisogno di riordinare le idee, non ci sto capendo più nulla. È evidente che mi sono sognato il nonno, ma il problema ora è che non ricordo chi sia questa ragazza. Le sorrido, mi alzo e vado in bagno, mentre lei mi parla; sembra preoccupata, mi chiede perché chiamavo nonno. Bella figura ci sto facendo… e meno male che non ho sognato la mamma! Ma che strano sogno, però. E poi così reale. E quella cosa che mi ha detto il nonno… cos’era?
Cavalli? Sì, cavalli. No… non era cavalli. Era… camalli. O cammelli? No, no, era proprio camalli. Ma che diavolo sono i camalli?
DUN-DU-DU-DUN. Il giro di basso di “Money”!
-Che c’è?- Mi domanda la ragazza (ma come cavolo si chiama?) che si è affacciata alla porta del bagno.
-Niente.- Le rispondo beato. –Sto sentendo una musica meravigliosa!-


...fine prima parte... alla prossima puntata!

.

Nessun commento: