venerdì 23 luglio 2010

DUN DU DU DUN (Parte III)

E proseguiamo con il racconto DUN DU DU DUN... arrivato qui alla terza parte. Bico e Poker continuano a narrare l'avventura in terra ligure.


Racconta Poker

Guardo il telefono, poi guardo l’uomo dentro il baracchino, poi di nuovo il telefono, poi lo appoggio ancora all’orecchio. Una voce in spagnolo mi informa che il numero chiamato è inesistente. Sento il cuore gonfiarsi dentro il petto e il respiro si fa affannoso. Oddio, sto per svenire, non è possibile! E poi chi è quel cretino laggiù che mi saluta? Non conosco nessuno qua. Certo che… a guardarlo meglio…
-Pokerrrrrrrrr!-
Non è possibile, ora svengo davvero.
-Bico?-
Mi guardo intorno incredulo, poi ripeto.
-Bico???-
Lui comincia a saltellare come un capriolo, corre verso di me e mi abbraccia. Resto immobile per lo stupore.
-Poker! Mannajalamorte! Incredibile, ma che ci fai a Genova?-
Non ho l’umore giusto per contraccambiare il suo entusiasmo.
-Io? Che ci fai tu piuttosto?-
Mi dà una pacca sulla spalla che per poco non mi viene da vomitare.
-Mannajalamorte Poker! Scommetto che sei qui per qualche donna eh, vecchio marpione? Dov’è, dov’è?-
Muove dappertutto le fessurine color castagna che stanno dove gli altri hanno gli occhi. Mi dà sui nervi. Non gli dico niente, mi limito a indicare la nave ormai diventata un puntino all’orizzonte.
-Ah. È partita eh? Vabbé, dai… vi rivedrete.-
Si caccia in bocca uno dei suoi odiosi confetti e continua a picchiettarmi sul braccio.
-E com’è che hai quella faccia da funerale? Su, su… non sarà mica la fine del mondo, dai! Cosa fai qui? Hai la macchina nel parcheggio? Su, paga e andiamo, così ci facciamo una bevuta e mi racconti tutto.-
-C’è un piccolo problema.- Dico dimesso. L’uomo nel gabbiotto segue la nostra conversazione spostando gli occhi dall’uno all’altro.
- Che problema?- Domanda incuriosito Bico.


Racconta Bico

Mi attacco al bicchiere di birra perché non riesco a smettere di ridere. Poker mi guarda in cagnesco. Un po’ mi dispiace, poveretto, ma non ce la faccio, è più forte di me. E continuo a ridere.
-Non ci posso credere! Ti sei fatto fregare il portafogli dalla tipa. Te l’ho detto tante volte, tu quando sei con una donna non capisci niente. Ma come hai fatto a non accorgertene?-
-E basta! Cazzo, io sto male e tu mi prendi per il culo? Sei proprio un bello stronzo!-
Si alza di scatto e rovescia il bicchiere. Dal banco un tipo butterato ci manda un’occhiataccia e ci interroga con lo sguardo.
-Niente, niente- dico sorridendo e prendo il bicchiere che per fortuna non si è rotto. –Siediti Poker, dai, non fare il bambino. Ok, ok, scusa se ho riso, ma converrai che non si sente raccontare tutti i giorni una storia del genere. Conosci una tipa spagnola, la ospiti un paio di giorni a casa tua, poi la porti a Genova a prendere il traghetto e dopo che è partita ti accorgi che ti ha fregato il portafogli. Se dobbiamo scrivere il nostro romanzo prima o poi, bisogna che ti stia più vicino. Sei una fonte inesaurbile.-
-E continui? Ma vaffanculo!-
Si alza di nuovo e stavolta per fortuna non rovescia niente.
-Dai, stai calmo. Dove vuoi andare che non hai un soldo? E meno male che hai incontrato me. Su, andiamo.-
Pago le birre poi passo di nuovo accanto a Poker che sembra in preda a una delle sue classiche crisi mistico-amorose. –Poker, tu non hai il portafogli e quindi neanche la patente, giusto? Però hai la macchina, mentre io sono nella situazione opposta.-
-Quindi?-
-Quindi, come al solito ci incastriamo alla perfezione. D’altronde siamo Jagger e Richards, ricordi?
-Sì, ma… la tua macchina? Mi porti in Toscana e la lasci qui? Come farai a…-
-E che palla sei, Poker! Non ci pensare, ora. Andiamo…-
-Sì, ma prima devo fare una cosa.- Abbassa lo sguardo. -La denuncia per il furto del portafogli.-
-Ah, giusto. E anch’io devo fare una cosa: recupero la mia stecca da biliardo nella Panda, lo sai che non me ne separo mai.-
Appena uscito dal commissariato, Poker ha una faccia ancora più scura di prima. Immagino l’imbarazzo nel dover denunciare un furto del genere. Provo a rincuorarlo.
-E sorridi che è una bella giornata. Salta su!- Accendo il motore e ci dirigiamo verso l’autostrada-.



fine della terza parte... alla prossima puntata.

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